Come è nata la pizza fritta?

Morbido scrigno di condimenti racchiusi in una pasta croccante: la ricetta della pizza fritta nasce e vive dentro la vivace cultura popolare napoletana, gustosa prelibatezza e ambasciatrice del patrimonio enogastronomico della regione a partire dal secondo dopoguerra e fino ai giorni nostri. Le sue origini, infatti, sono una perfetta istantanea della creatività partenopea di quel periodo, quando la mancanza di forni a legna andati distrutti durante i bombardamenti portò a ingegnarsi per trovare nuove soluzioni di cottura. La ricerca di alternative spinse a stendere l’impasto con una nuova forma a mezzaluna, ideale da cuocere nell’olio bollente. Il risultato? Una pizza fritta, gonfia e sfiziosa, perfetta addirittura per dare una sensazione di maggiore sazietà a generazioni di persone che si rialzavano dai tempi difficili della guerra.

In poco tempo la pietanza divenne una creazione tradizionalmente riconducibile all’universo domestico femminile, spesso preparata e venduta appena fuori dall’uscio di casa: una scena di vita quotidiana ben rappresentata anche nel film L’oro di Napoli del 1954, con una Sophia Loren pronta a richiamare l’attenzione dei passanti con la celebre frase “Mangi oggi e paghi tra otto giorni”! Ecco come è nata la pizza fritta e anche l’indimenticabile immagine della sua più famosa venditrice: una pietanza da sempre amata, la cui ricetta condividiamo in questo articolo firmato Rossopomodoro!

Pizza Fritta: la Ricetta Originale

Che sia semplice o farcita, la ricetta originale della pizza fritta segue alcuni semplici ma indispensabili passaggi che la rendono una vera e propria bontà dello street food partenopeo. Se hai già un’idea su come fare la pizza in casa non dovresti incontrare particolari difficoltà, infatti gli ingredienti impiegati per la versione fritta sono sempre gli stessi:

  • Farina Manitoba 500 g
  • Lievito di birra secco 2 g
  • Acqua 320 g
  • Sale fino 10 g

Come si fa la pizza fritta?

Il primo passo consiste nel creare l’impasto versando la farina setacciata e il lievito di birra secco in una planetaria, e aggiungendo l’acqua poco per volta. Quando avrai versato più della metà dell’acqua, unisci anche il sale e continua a impastare versando anche la parte mancante di liquido. Il risultato da ottenere è un impasto liscio e omogeneo da stendere leggermente con le mani, per poter ripiegare i lembi verso il centro fino a creare un panetto pronto per la lievitazione. La prima fase di riposo dura circa 3 ore in un forno spento e con luce accesa, a seguire dovresti riprendere l’impasto lievitato e creare un filone da tagliare in 4 parti uguali con l’aiuto di un tarocco. Ciascuna di queste parti deve essere lavorata per creare una pallina di pasta che deve lievitare per altre 3 ore, coperta da una pellicola non tirata.

Dopo la seconda lievitazione ogni pallina di pasta deve essere stesa per formare un disco con diametro di 30 cm, per poi farcire la pizza fritta con i condimenti a piacere: ricotta, pomodorini pelati, provola o qualsiasi altro ingrediente di tuo gradimento, avendo cura di collocarlo sempre e solo in una delle due metà del disco e a qualche centimetro dal bordo. Infatti, il passaggio successivo consiste nel ripiegare sopra la metà di pasta non farcita, sigillando bene i bordi e creando una sorta di mezzaluna pronta da cuocere. Il segreto per fare una pizza fritta napoletana perfetta è assicurarsi di far raggiungere la temperatura corretta all’olio di semi, intorno ai 170°, magari aiutandosi nel monitoraggio con un termometro per alimenti. Durante la cottura utilizza un cucchiaio per coprire la pietanza con l’olio caldo, rigirando delicatamente fino a quando non risulterà dorata su entrambi i lati.

Mi raccomando: la ricetta della pizza fritta suggerisce di mangiare subito la pietanza, quando è ancora calda! Il segreto è gustarla tenendola in senso orizzontale, così da permettere al condimento di distribuirsi in modo uniforme, godendosi ogni succulento morso come se fosse il primo.