Che differenza c'è tra calzone e panzerotto?
Il calzone e il panzerotto sono due preparazioni molto apprezzate della cucina italiana la cui origine, secondo la cultura popolare, è riconducibile alle aree meridionali della Penisola. Spesso la differenza tra calzone e panzerotto è poco chiara perché i due termini vengono utilizzati per indicare prodotti diversi a seconda della regione, al punto da sovrapporsi o addirittura assumere un significato diverso da Nord a Sud. In questo articolo impareremo a identificare una volta per tutte questi due piatti, spiegando le principali differenze tra calzone e panzerotto in modo tale da poterli riconoscere in qualsiasi città italiana e non solo.
Perché si chiama calzone?
Nato probabilmente come alternativa alla ricetta della pizza napoletana, originario della Campania e capace di rievocare la tradizionale calza della Befana piena di doni: il calzone è un’invenzione che recupera gli avanzi della cucina e li trasforma in una pietanza gustosa e completa, risultato di una cucina povera ma capace di inventarsi anche con pochi ingredienti. Ripiegato su sé stesso e a forma di mezzaluna, viene farcito tradizionalmente con ricotta, fiordilatte, salame di Napoli, cicoli e a volte anche mozzarella e pomodoro. La principale differenza del calzone rispetto al panzerotto risiede nel fatto che di solito risulta più grande e richiede la cottura in forno: gli ingredienti possono variare a seconda delle preferenze locali, ma di base mantiene la sua forma a mezzaluna e la cottura in forno.
Perché il panzerotto si chiama così?
Nella maggior parte delle regioni italiane il panzerotto è una sorta di grosso raviolo a forma di mezzaluna farcito con pomodoro e mozzarella, tuttavia la possibilità di creare numerose varianti ha permesso di aggiungere anche altri ingredienti come prosciutto e salame. Anche in questo caso si tratta di una preparazione originaria del Sud Italia, riconducibile in particolare alla cucina enogastronomica campana e pugliese. La principale differenza rispetto al calzone risiede nel fatto che di solito viene fritto, il che gli conferisce croccantezza all’esterno e un ripieno interno caldo e filante; la sua dimensione ridotta lo rende perfetto per uno spuntino e ha permesso una grande diffusione come street food.
Ricollegandosi alla base etimologica della parola è facile intuire perché il panzerotto si chiama così: il termine deriva infatti da panza, variante di pancia, che i dizionari riconducono al latino p?ntice(m), ossia ‘intestino, ventre’, probabilmente per la sua forma gonfia e ripiena. È curioso sapere che a Napoli il termine identifica frequentemente una crocchetta di patate: in questo caso la differenza che c’è tra calzone e panzerotto non consiste soltanto nella grandezza del prodotto o nel metodo di cottura, ma riguarda un prodotto completamente diverso. Questa differenza di nomenclatura riflette la generosità della cucina italiana, capace di variare da regione a regione, dove uno stesso termine può essere utilizzato per indicare prodotti diversi.
Ad ogni modo, ora che conosci la differenza tra panzerotto e calzone ti sarà immediato riconoscere quando hai di fronte l’uno o l’altro prodotto.